29/04/13


Chi ama la sua vita la perderà, chi invece odia la sua vita in questo mondo avrà la Vita eterna
Vangelo secondo Giovanni 12, 25

28/04/13


Mi chiedo se abbia senso continuare a scrivere quando ho ormai raggiunto il culmine della mia personale ricerca poetica, raggiunta la coscienza che l'assenza di parole è il significante che meglio approssima il significato;

mi chiedo se posso scindere l'espressione poetica dal linguaggio comune senza rendere la ricerca un'insensata prova di sperimentalismo fine a se stesso;
se è sufficiente frammischiare espressioni sperimentali al linguaggio comune, senza per questo degradare l'esito della ricerca, per non rendere la sperimentazione vana.




Mi rispondo che è privo di senso continuare a scrivere, che la ricerca poetica è vana, ma continuo;
continuare a esprimersi è insensato come lo è la nostra esistenza e tutto ciò che esiste, l'esistenza e tutto ciò che facciamo è assolutamente vano e fine a se stesso ma continua senza sosta.

Gnosticamente l'universo fisico è solo un riflesso degradato del Pleroma, nell'universo fisico la Luce Spirituale è frammischiata al buio della materia, così la poesia nel linguaggio comune.




Vorrei esprimere GNOS-e
prima che la mia personale shoah spazzi via tutto ciò che mi resta

Vanità